26
March
2024
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3 minuti
Come abbiamo visto nella newsletter precedente, l’arte è in grado di rafforzare il legame tra spazio ed emozioni: si rivela davanti ai nostri occhi, e – attraverso l’incontro di colori, forme, linee – ha il potere di agitarci, smuove la nostra anima e ci emoziona.
Esistono altri elementi capaci di creare forti connessioni con la memoria e con la sfera della percezione umana all’interno di uno spazio, e di farlo in una dimensione impalpabile.
L’olfatto è uno dei più potenti e misteriosi sensi che possediamo. Ha il potere di risvegliare ricordi lontani, suscitare emozioni intense e persino influenzare il nostro stato d'animo. Definisce in maniera invisibile i momenti e i luoghi in cui viviamo, facendosi talvolta vero e proprio spazio progettuale emergente.
Il centro commerciale, infatti, è un organismo complesso, una struttura a matrioska composta da un grande contenitore che accoglie al suo interno contenitori più piccoli (negozi, ristoranti, cinema, ecc.), attività che sempre più spesso ricorrono ad aromi e profumi come strumento di marketing pubblicitario.
La missione del mall sembra quindi valicare il mero concetto di memorabilità, per tradursi in un’esigenza di modulazione della risposta emozionale. Spegnere un’eccessiva drammaticità emotiva per ricercare un equilibrio tra i diversi stimoli e tutelare la qualità ambientale.
Lo spazio Retail deve avere un suo aroma caratterizzante? Oppure essere progettato prevedendo spazi di neutralizzazione degli odori? O ancora definire barriere olfattive che ne accentuino i confini spaziali?
L’esperienza di un luogo passa attraverso ciò che odoriamo, prima ancora di considerare ciò che vediamo. Il profumo ci emoziona, “entra” in noi senza chiedere il permesso e crea mondi mentali che caratterizzano in maniera indelebile la nostra memoria.
Il parcheggio esterno del centro commerciale si estende davanti a me vasto e grigio, come il cielo nuvoloso sopra la mia testa. L’odore della pioggia imminente si mescola a un leggero sentore di benzina, che mi solletica le narici. Avvicinandomi all’ingresso, dal posacenere straripante di mozziconi si diffonde l’odore di tabacco umido, penetrante e acre, fino alla bussola di ingresso. Ma appena varcata la soglia: la meraviglia. È mattina. Una sinfonia sensoriale pervade l’aria, un mix vibrante di odori, profumi, fragranze si fa portatore di ricordi e anticipazioni. L’aroma caldo e avvolgente del caffè, quello dolce e invitante di una pasticceria appena aperta, il profumo fresco, leggermente pungente di un negozio di abbigliamento, quello asettico della lavanderia fast - promessa di pulizia e freschezza -, e subito dopo quello seducente e intrigante di un negozio di fragranze. Davanti ai bagni, una combinazione di detergenti, deodoranti e sapone maschera gli odori meno gradevoli. Prendo le scale mobili. Un sentore meccanico e leggermente oleoso riporta alta la mia attenzione. Vietato distrarsi: pena l’inciampo e l’imbarazzo pubblico. Durante la salita gli schermi luminosi delle pubblicità trasmettono anosmiche immagini di posti esotici. La meta delle tue prossime vacanze. Se acquisti il biglietto aereo il profumo di vacanza, poi, lo sentirai davvero! La galleria è un crocevia di umanità, variegata e autentica. Il profumo di una signora anziana, un mix retrò di fiori antichi e solventi chimici provenienti dalla sua lacca per capelli, si mescola a quello di talco e lavanda di un neonato. È l’ora di pranzo. La food court si riempie di succulente note fragranti di pizza appena sfornata e dell’invitante profumo di hamburger grigliato e patatine. È partita la gara alla stimolazione olfattiva dell’appetito. Obiettivo: farti assaggiare ogni cosa. Resisto alla tentazione ed entro nel negozio di abbigliamento. L'odore leggermente chimico del linoleum del pavimento si mescola a quello caldo e avvolgente degli scaffali in legno. Ora la scia di pizza al trancio non è più così invitante. In questo ambiente di maglioncini impilati in perfetto ordine, preferirei la rivincita del profumo chimico e neutro. Dopo una breve ricerca, eccola, la t-shirt che cercavo. Il profumo “di nuovo” del cotone lavorato, con quel lieve sentore artificiale dato dallo stoccaggio prolungato nella plastica in magazzino, sparirà dopo il primo lavaggio. Esco trionfante dal centro commerciale, il sacchetto tra le mani. Il suo odore di cellulosa e novità scompare attraversando il ritrovato odore di fumo e cenere stantia all’uscita. Una boccata d’aria due passi più avanti e via, verso il parcheggio. Nel frattempo, è scoppiato un temporale estivo. La distesa di asfalto bagnato rilascia il profumo della pioggia umida e calda: è l’inizio di un nuovo viaggio olfattivo.
Elena Gregori
Milanese di nascita, contaminata ligure, il mio profumo del cuore è quello del basilico. Adoro il mio terrazzo invaso da piante odorose. Vedo il mondo attraverso il filtro dei sensi: ogni luogo è portatore di emozioni e genera azioni. Da architetto mi piace pensare ai luoghi come spazi per la mente.
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L22 Retail è specializzata nella realizzazione e riqualificazione degli spazi commerciali. Ha una visione chiara del processo che accompagna lo sviluppo di un Sistema Retail in cui competenze architettoniche, sociologiche e semiologiche si incrociano ad aspetti di analisi economica, marketing e comunicazione, commerciale e di sviluppo.
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